FORMA FUNZIONE E NATURA
L’introduzione del cemento armato nella tecnica del costruire agli inizi del secolo scorso ha reso possibile l’esplorazione di una “nuova estetica” dell’architettura, dando origine a quello che verrà poi considerato il “movimento moderno” nel quale il Bauhaus ha giocato un ruolo da protagonista assoluto.
Ritenendo le linee guida teoriche e formali del Bauhaus ancora assolutamente attuali e coerenti con l’architettura del XXI secolo, ho provato a riflettere su quale fosse l’elemento caratterizzante l’architettura di questi ultimi anni che un odierno Bauhaus non avrebbe potuto evitare di considerare e di inserire armonicamente all’interno del proprio pensiero teorico e pratico.
La mia risposta è stata la “natura”, ovvero la rinnovata attenzione verso la sostenibilità ambientale che ha caratterizzato l’architettura degli ultimi anni, diventando ormai un aspetto imprescindibile per ogni intervento edilizio indipendentemente dalle sue dimensioni.
La filosofia sostenibile è ormai talmente radicalizzata da essere un requisito fondamentale per ogni tipo di committenza, e la sua continua applicazione ha portato alla crescita di un settore tecnologico espressamente dedicato, in costante sviluppo, le cui soluzioni tecniche, così come a suo tempo fu per il cemento armato, hanno favorito la nascita di una nuova estetica architettonica.
Queste soluzioni sono spesso perfettamente allineate con il binomio “forma funzione”, essendo prodotti sviluppati per rispondere a precise problematiche tecniche, ma non sempre il loro aspetto è in grado di comunicarne immediatamente la “funzione” e l’apporto “sostenibile” che sono in grado di donare all’edificio.
Nell’intento di realizzare un progetto capace di trasmettere in modo semplice e immediato i tre elementi citati nel titolo, ho ritenuto di individuare nella serra solare la componente architettonica in grado di associare tali elementi, grazie alla sua immediatamente riconoscibile valenza ambientale (si tratta pur sempre di un elemento architettonico appartenente alla tradizione, anche se coniugato con le moderne tecniche ambientali).
La “natura” assume quindi un ruolo centrale, diventando essa stessa “forma” come elemento connettivo e unificante a livello compositivo e “funzione” come asse portante distributivo e componente tecnologica fondamentale per le strategie di sostenibilità.
Il museo si sviluppa quindi su due piani e tutte le sue funzioni sono collegate tra loro dalla grande serra solare, che assume in se l’intera funzione distributiva. Il piano terreno è quasi equamente suddiviso tra spazi pubblici e spazi di servizio con il foyer a segnare tale suddivisione; anche i collegamenti verticali sono separati: due ascensori e un montacarichi collegano direttamente l’area logistica e amministrativa con le sale espositive del piano superiore, mentre, nel foyer tre ascensori e la scala principale segnano l’inizio del percorso di visita e il confine della zona di “massima sicurezza”.
A sud del foyer sono posizionate le aree “a servizio del visitatore” consentendone la fruizione anche fuori dell’orario di apertura del museo senza particolari problemi per la sicurezza del museo stesso; in particolare la “cafeteria” gode di una posizione privilegiata e può “aprirsi” sia verso il parco che verso la serra, sfruttandone la parte più suggestiva, quella a tutta altezza.
La trasparenza della serra consente un costante e diretto contatto visivo con l’esterno esaltando il dialogo con la città e il parco, inoltre permette al visitatore una semplice e immediata “lettura” della sua collocazione all’interno della struttura museale. Un camminamento nella parte superiore (una sorta di “mirador”), raggiungibile sia tramite gli ascensori che la scala principale, permette inoltre, sfruttando la centralità del museo, una connessione visiva con gli altri edifici culturalmente rilevanti della città di Dessau, compresi naturalmente gli edifici a suo tempo realizzati dal Bauhaus.
Tra i due piani è ricavato una sorta di piano ammezzato, la cui altezza interna varia in base alle differenti altezze delle funzioni ospitate al piano terreno; si viene così a determinare una grande stanza di circa 200 mq. in corrispondenza dei sottostanti spazi amministrativi con requisiti di altezza e illuminazione naturale tali da consentire la presenza continuativa di persone, questo spazio ospita la centrale di controllo di tutto il sistema impiantistico; la parte rimanente, di altezza inferiore ai minimi di legge, verrà invece utilizzato come un cavedio orizzontale in cui “scorrono” tutte le linee impiantistiche per poi salire in verticale in corrispondenza dei vani ricavati all’interno delle murature che delimitano gli spazi espositivi. Questa impostazione permette, tramite appositi vani nascosti, un facile accesso in caso di manutenzione.
FORM FUNKTION UND NATUR
Die Einführung des Stahlbetons in die Konstruktionstechnik zu Beginn des vergangenen Jahrhunderts ermöglichte eine neue Ästhetik in der Architektur. Dies war der Beginn des „neuen Bauens“, dessen Hauptakteur das Bauhaus war.
Da ich die theoretischen Grundlagen des Bauhaus als noch immer aktuell und mit der Architektur des 21. Jahrhunderts kohärent erachte, habe ich versucht, das charakteristische Element der Architektur der letzten Jahre zu finden, das ein heutiger Bauhaus nicht ignorieren könnte und als einen theoretischen und praktischen Bestandteil integrieren würde.
Meine Antwort lautet die „Natur“, genauer gesagt die immer wichtiger werdende Rolle der Nachhaltigkeit, welche ein unverzichtbarer Aspekt in jedem Bauvorhaben der letzten Jahre, unabhängig von dessen Größe, geworden ist.
Die Philosophie der Nachhaltigkeit ist zu einem festen Bestandteil bei Auftragsvergabe geworden. Das hat zu einem neuen, stetig wachsenden Technologiesektor geführt, dessen Lösungsansätze, ähnlich wie zu seiner Zeit die des Stahlbetons, eine neue Ästhetik in der Architektur hervorgebracht haben.
Diese Lösungen folgen in erster Linie der „Form“ und „Funktion“, d.h. die „Form“ wird durch die „Funktion“ gerechtfertigt. Nicht immer aber spiegelt das Erscheinungsbild die „Funktion“ (in diesem Fall die Umweltfreundlichkeit) auf den ersten Blick wider.
In dem Versuch, ein Projekt zu realisieren, das die drei im Titel genannten Elemente auf eine einfache und direkte Weise vermittelt, habe ich das Glashaus, aufgrund seiner leicht erkennbaren Bedeutung für die Umwelt, als diesen architektonischen Baustein identifiziert. (Es handelt sich hierbei um ein in der Tradition verhaftetes architektonisches Element, auch wenn es mit moderner Umwelttechnik versehen ist.).
Die „Natur“ spielt hier eine zentrale Rolle. Sie wird selbst zur „Form“ in Gestalt und Inhalt des Glashauses und verbindet die verschiedenen Bauelemente. Gleichzeitig übernimmt sie die „Funktion“ als tragende Struktur und Verteilerzentrum des gesamten Projekts.