Il lotto oggetto dell’intervento è un ex campo sportivo con una consistenza fondiaria di circa 12.000 mq., il suo asse maggiore (parallelo al lato lungo del campo) ha un orientamento di circa 11° gradi NE-SO rispetto alla direttrice nord/sud.
Da un punto di vista morfologico è sostanzialmente piano e su di esso, fatta eccezione per alcuni piccoli bassi fabbricati precedentemente destinati a spogliatoi, non vi sono parti edificate.
Il lato sud si attesta lungo Via Giosué Borsi, mentre il lato nord è connesso con un’area che il PRGC del Comune di Somarate destina a parcheggio; altri due parcheggi in previsione di Piano, sono individuabili rispettivamente: al di là di Via Borsi nell’isolato delimitato da Via Borsi – Via Meda – Via Ferrario e Via V Giornate, e nell’isolato adiacente l’area di progetto lato est.Sul lato ovest confina invece con un’area occupata da un complesso scolastico di scuole secondarie di primo grado.
L’area di pertinenza del complesso in progetto sarà limitata alla metà del lotto in questione, ed avrà quindi una consistenza di circa 6.000 mq. da collocare liberamente all’interno del lotto stesso.
La scelta della porzione d’area da utilizzare è stata determinata dalle seguenti considerazioni:
- privilegiare l’accesso diretto da Via Borsi anche per facilitare il collegamento con il complesso scolastico adiacente;
- privilegiare un’ampia esposizione a sud per meglio garantire un corretto sfruttamento degli apporti solari passivi derivanti da detta esposizione;
- all’interno del parametro precedente, privilegiare la funzione biblioteca su quella auditorium, in quanto maggiormente dipendente dalla quantità di luce naturale di cui dispone per l’ottenimento di un alto livello di confort visivo ;
- privilegiare la collocazione delle varie funzioni su di un solo piano, per favorire la libera circolazione e la facile comprensibilità dell’organizzazione funzionale da parte dell’utenza finale;
- favorire la totale integrazione tra l’edificio in progetto e l’area a verde circostante, per incentivarne l’utilizzo da parte dell’utenza;
- prevedere percorsi pedonali e carrabili interni all’area, che oltre a soddisfare le esigenze del Nuovo Centro Polivalente non pregiudichino il futuro sviluppo urbanistico e progettuale della porzione di lotto rimanente.
Sulla base di queste considerazioni si è scelto di:
- utilizzare la metà del lotto adiacente Via Borsi;
- orientare il lato lungo dell’edificio esattamente sulla direttrice nord-sud;
- adottare una organizzazione volumetrica a “terrazzamenti”;
- utilizzare cavedi per favorire la penetrazione della luce naturale all’interno, e come sistemi di ventilazione naturale;
- posizionare i due piani della biblioteca direttamente a sud ed utilizzare l’auditorium come una sorta di “spazio tampone” per limitare le dispersioni termiche lungo il lato nord;
- sistemare a giardino pensile i tetti piani derivanti dalle precedenti scelte volumetriche, non solo per le ottime prestazioni termiche che quel tipo di copertura è in grado di offrire ma, come gia detto, per incrementare ulteriormente la superficie di verde a disposizione dell’utenza, offrendo giardini attrezzati, in un certo senso, all’interno della biblioteca stessa;
- prevedere due accessi carrabili, uno ad est ed uno ad ovest del lotto, per garantire la facile accessibilità a tutte le funzioni, per consentire di “circondare” l’edificio con aree verdi “cuscinetto” (che permettono, attraverso le ampie superfici vetrate, all’utenza della biblioteca di sentirsi “immersi nel verde”) ed infine per consentire massima libertà progettuale nello sviluppo della parte rimanente del lotto (si potrà infatti scegliere di privilegiare uno dei due assi viari o di mantenerli entrambi, ma in ogni caso sarà garantito il libero posizionamento del futuro edificio nell’area).
La biblioteca nel verde e il verde nella biblioteca, questo è quello che ci si è proposto di ottenere attraverso spazi ampi, luminosi e molto trasparenti sia verso l’interno che verso l’esterno, che permettono appena entrati di cogliere l’intera organizzazione funzionale del complesso.
L’impostazione di base privilegia pochi volumi, semplici nella loro organizzazione e quindi facili da comprendere, i cavedi (oltre alla loro funzione bioclimatica) sono delle “finestre aperte” verso le varie funzioni, caratteristica sottolineata dalla presenza al loro interno dei principali collegamenti verticali.
Scegliere un libro od una rivista e avere la possibilità di consultarlo in un giardino “sospeso” sopra la città ed immerso nel verde degli alberi circostanti senza uscire dalla biblioteca, è la vera funzione “in più” che il progetto offre.
L’insieme di tutti i volumi, sia quelli della biblioteca che quelli dell’auditorium sono poi, da un punto di vista compositivo, uniformati da un unico grande elemento architettonico rappresentato dal tetto a falda unica, che degrada progressivamente procedendo da nord a sud.
Il tetto oltre alla predetta funzione uniformante, è il vero e proprio elemento “termoregolante” dell’intero complesso; nella parte più alta garantisce il necessario isolamento dell’auditorium dall’ambiente esterno ed ospita i pannelli fotovoltaici, scendendo invece verso sud diventa un sistema di ombreggiamento fisso capace di garantire grande trasparenza all’irraggiamento solare invernale, e di opporsi a quello estivo evitando il surriscaldamento dell’edificio.
In particolare:
- la travatura secondaria, con funzione di frangisole, è regolata in modo tale da intensificare la sua azione ombreggiante in corrispondenza delle “piazzole attrezzate” dei giardini pensili (aree ove l’utente potrà trovare sedute, tavoli e sdraio da utilizzare a proprio piacimento);
- le tende tecniche sono complessivamente comandate da un sistema computerizzato che ne regolerà l’apertura in funzione dell’aumento o della diminuzione dell’irraggiamento solare (sono in grado di limitare anche del 97% l’irraggiamneto effettivo);
- i cavedi, attraverso aperture nella loro parte più alta, anch’esse comandate elettronicamente, provvederanno alla ventilazione naturale attraverso il cosiddetto ”effetto camino”.
Ovviamente sarà possibile prevedere piante rampicanti (eventualmente anche a foglia caduca per non ostacolare l’irraggiamento invernale) che, partendo dalle aree verdi dei giardini prensili, crescano appoggiandosi alla struttura del tetto e creando un vero e proprio grande “pergolato”, decisamente suggestivo e funzionale da un punto di vista bioclimatico.
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